Il distretto orafo di Valenza

Il settore orafo italiano è tra i più prestigiosi e riconosciuti a livello internazionale, grazie anche alla concentrazione della produzione all’interno dei distretti orafi industriali di Arezzo, Valenza e Vicenza.

Il fondatore di C2, Gian Battista Cipriani, ha cooperato con tutti e tre i distretti, entrando così in contatto con le principali dinamiche di questo settore. Ha utilizzato le conoscenze acquisite per soddisfare le richieste più esigenti degli artigiani orafi, con gli utensili in diamante C2.

Storia del distretto orafo di Valenza

Valenza, situata in provincia di Alessandria, rappresenta il più antico e noto dei distretti orafi italiani, con una storia di oltre 150 anni. 

La storia del distretto orafo di Valenza inizia nel 1845, quando Vincenzo Morosetti, insieme a Francesco Zanchetti e Carlo Bigatti apre il primo consistente laboratorio orafo della zona. In precedenza, ci sono testimonianze di altri piccoli artigiani orafi, presenti nel distretto, ma, trattandosi di attività minori, non hanno costituito una rilevanza storica. Il laboratorio di Morosetti, forte dell’esperienza acquisita attraverso l’emigrazione, avviò invece una produzione di un certo pregio e raffinatezza. Successivamente Bigatti e Zacchetti lasciarono il laboratorio e avviarono una propria attività. 

A questo periodo risalgono anche le prime esportazioni, per lo più indirizzate al Sud America. Le vendite avvenivano grazie a un viaggiatore, spesso il proprietario stesso del laboratorio, che visitava la clientela a domicilio. Inizialmente le vendite riguardarono per lo più i mercati locali e, solo dopo l’Unità di Italia, anche quelli nazionali.

Attorno al 1910, nonostante il lavoro orafo restasse prevalentemente manuale, iniziò anche la produzione di catename, che consentiva una maggior meccanizzazione, grazie a utensili come le filiere in diamante C2, o gli utensili per il vuoto

Il periodo di maggior sviluppo dell’industria orafa di Valenza avvenne negli anni successivi alla fine della Seconda guerra mondiale, quando le aziende coinvolte nella realizzazione di gioielli erano più di 300 e il distretto coinvolgeva anche gli 8 comuni limitrofi. Infatti, risale al 1945 la nascita dell’AOV, l’Associazione Orafa Valenzana, per volontà di alcuni artigiani orafi, che sentirono il bisogno di unirsi, per far fronte alle sfide del mercato, dopo gli enormi sconvolgimenti della guerra.

Il distretto orafo di Valenza, oggi

Valenza oggi costituisce uno dei distretti produttivi più noti e importanti nel settore della gioielleria a livello internazionale. Questo anche grazie al suo coinvolgimento degli otto comuni limitrofi e alla posizione strategica, al centro del triangolo industriale Nord-Ovest (Genova, Torino e Milano).

Valenza detiene anche il primato nazionale per quanto riguarda la densità di aziende orafe nel territorio, infatti sono presenti oltre 1500 imprese e 7.300 addetti, per lo più inseriti nell’attività produttiva. Inoltre, la maggioranza delle pietre preziose, circa il 70%, giunge a Valenza e oltre il 65% della produzione è rivolta all’export verso oltre 15 paesi del mondo.

Le aziende presenti nel territorio sono per lo più di piccole dimensioni e fortemente specializzate, con una produzione di alto livello qualitativo e ancora prettamente artigianale, che si colloca in una fascia di prezzo elevata. 

Nel territorio sono presenti anche centri di formazione altamente qualificati, come l’Istituto d’Istruzione Superiore “Benvenuto Cellini” e la scuola regionale FORA.L. che si occupano della formazione di quadri creativi e tecnici operativi per le imprese locali, e la fiera di settore Valenza Gioielli.

Caratteristiche del distretto valenzano

La produzione orafa valenzana è per lo più artigianale e orientata alla gioielleria. In essa convivono le antiche tradizioni dell’alto artigianato a una grande capacità di  tecnica, stilistica e di materiali. 


Quella di Valenza è quindi una gioielleria di alto livello qualitativo, basata sull’originalità dell’ideazione, sull’elevato livello di design e manualità degli artigiani. Infatti, C2 per questo tipo di realtà propone utensili come fresette in diamante, per lavorazioni a mano, o martellatori, per lavorazioni come sfaccettature, cesellatura e incisioni di superficie.

C2 e il distretto orafo di Valenza

C2 è un produttore di utensili in diamante, utili per lavorazioni come diamantatura, sgrossatura e finitura di metalli preziosi (oro, argento, platino, alluminio, rame e bronzo), situata nel cuore di Bassano del Grappa, uno dei maggiori poli produttivi, del distretto orafo di Vicenza.

Oltre alla gamma standard, lo studio di progettazione di C2 è in grado di assistere e fornire consulenze al cliente per realizzare utensili personalizzati anche con angolature e sagomature particolarmente complesse, questo per permettere agli artigiani orafi valenzani di innovare le proprie tecniche di lavorazione, con uno sguardo volto però sempre alla tradizione.

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Tipologie di catene e utensili in diamante

Nell’oreficeria la produzione di catene ha una rilevanza fondamentale, inoltre, il distretto orafo di Vicenza e in particolare quello di Bassano sono noti soprattutto per questo genere di produzione. 

Gli utensili in diamante, come quelli forniti da C2, sono essenziali per la realizzazione del prodotto finito. 

Capire quale utensile utilizzare in base alla tipologia di catena che si vuole ottenere è fondamentale per un prodotto finito di qualità e una lavorazione più efficiente.

Cos’è una catena

Una catena è un prodotto orafo costituita da un insieme di maglie assemblate o intrecciate, che formano una sequenza.

L’uso delle catene in gioielleria è vario, con esse si possono creare bracciali, collane, cinture, cavigliere, manici per borsette e vi si possono aggiungere ciondoli, pendenti, segmenti di perline. Possono essere di varie dimensioni, forme, colori e materiali, sebbene in genere si prediligano i metalli preziosi.

Catena in maglia barbazzale e utensili per tornio a ghiaccio

Le catene in maglia barbazzale sono composte da maglie appiattite, attorcigliate per formare la catena. Leggermente diversa dalla classica catena, hanno solitamente delle formazioni di circa 1 mm, ma si possono trovare anche in versioni molto più spesse. Sono ideali per sfoggiare collane vistose.

Per le catene a maglia barbazzale consigliamo l’utilizzo degli utensili per tornio a ghiaccio, che permettono di tagliare in modo estremamente preciso e di ottenere superfici molto lucenti

Catena figaro e filiere in diamante

La catena figaro è una tipologia di catena a filo con maglie appiattite e dimensioni non uniformi. Di solito presenta due o tre maglie più corte, separate da maglie più lunghe. Ha avuto origine in Italia e prende il nome dalla famosa opera “Le nozze di Figaro”. È anche chiamata catena grumetta alternata. È più comune come gioiello da uomo.

Per questo tipo di catena consigliamo l’utilizzo di filiere in diamante, in quanto è possibile in modo semplice variare le dimensioni della catena.

Catena a sfere e rotelle in diamante

Le catene a sfera sono catene dotate di piccole sfere decorative, solitamente identiche le une alle altre e con le stesse dimensioni. Le palline sono collegate attraverso un filo di metallo e poste a breve distanza. Questo tipo di catene sono perfette per look eleganti e accompagnate da charms.

Per le catene a sfera consigliamo l’utilizzo di rotelle in diamante, perfette per la diamantatura di palline.

Catena forzatina e posalux

La catena forzatina è il tipo di catena per gioielleria più comune. Prende il nome delle grandi catene utilizzate a bordo delle navi per legare insieme gli schiavi, destinati alle colonie penali. 

È una catena a piccole maglie sottili di forma ovale o rotonda, perpendicolarmente intrecciate tra di loro. È usata per lo più come collana con ciondoli e pendenti leggeri.

Per questo tipo di catene consigliamo l’utilizzo dei posalux in diamante.

Catena a corda e fresette in diamante

La catena a corda è composta da maglie intrecciate assieme, che danno origine a una specie di fune. Può avere diversi design anche molto intricati e complessi. È un prodotto molto delicato, che per lo più viene sfoggiato come attrazione principale.

Viene chiamata così perché l’intrecciatura è simile a quella utilizzata per creare corde in fibra o spago.

Per questa composizione così complessa consigliamo l’utilizzo delle fresette in diamante, ottime per la diamantatura di aree difficili da raggiungere.

Catena a serpente/ coda di topo e utensili per tornio a ghiaccio

La catena a serpente è molto utilizzata dai gioiellieri, come catena a sé stante o con un pendente. È composta da placche curve e leggere, che sono intrecciate finemente in maglie sottili. Questo tipo di realizzazione la rende molto flessibile.

Non avendo le maglie cave necessita di terminali capicorda, affinché ci siano dei punti di attacco alla chiusura.

Per questo tipo di catena consigliamo l’utilizzo di utensili per tornio a ghiaccio, in modo da ottenere maglie molto precise.

Come scegliere il tipo di catena

La scelta della tipologia di catena più adatta al proprio gioiello, si deve basare su:

  • Tipo di metallo che più si adatta al resto di elementi del gioiello
  • Dimensioni che si vogliono ottenere e peso dei pendenti
  • Lunghezza del gioiello

Utensili in diamante C2 per catene

C2 realizza qualsiasi tipo di utensile in diamante per la diamantatura, sgrossatura e finitura dei metalli preziosi.

I nostri utensili sono disponibili sia in diamante naturale che in diamante sintetico.

Offriamo, inoltre, consulenze al cliente per progettare e realizzare utensili personalizzati, in base alle esigenze di lavorazione e alle mansioni da svolgere, anche in caso di angolature e sagomature particolarmente complesse.

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Il distretto orafo di Arezzo

Il settore orafo italiano è tra i più prestigiosi e riconosciuti a livello internazionale, grazie anche alla concentrazione della produzione all’interno dei distretti orafi industriali di Arezzo, Valenza, Vicenza.

Il fondatore di C2, Gian Battista Cipriani, ha cooperato con tutti e tre i distretti, entrando così in contatto con le dinamiche principali e le tradizioni più antiche di questo settore, utilizzandole per soddisfare le richieste più esigenti degli artigiani orafi, con gli utensili in diamante C2.

La storia del distretto orafo aretino 

Le prime attività di oreficeria nell’area di Arezzo risalgono all’epoca degli etruschi, a testimoniarlo sono i numerosi reperti raccolti nei musei della zona e in particolare a Cortona.

Le prime botteghe artigiane del gioiello si sviluppano però dal XIV secolo, grazie alla crescita di potere della ricca borghesia e delle confraternite. Inizialmente la produzione è prevalentemente basata sul fabbisogno interno e su commissione di opere sacre. Per molto tempo poi l’oreficeria aretina sarà strettamente legata allo sviluppo dell’arte religiosa

Il Novecento costituisce l’epoca di maggior cambiamento e sviluppo dell’arte orafa. È infatti il secolo in cui si passa da un’economia prettamente agricola all’oreficeria moderna e all’industrializzazione

Data significativa è poi il 1926, quando Leopoldo Gori e Carlo Zucchi diedero vita alla società orafa Gori & Zucchi. Da allora l’azienda continuò a crescere, raggiungendo notevoli dimensioni e quote di mercato. Dal successo di questa grande azienda, tramite un processo di gemmazione, nacquero poi una serie di piccole e medie imprese, costituite dagli operai della Gori & Zucchi, che si misero in proprio. 

Inoltre, si assistette anche al decentramento di alcune lavorazioni orafe, che portò alla nascita di laboratori e piccole aziende specializzate, come la realtà di C2, a oggi specializzata nella creazione di utensili per la dimantatura dei metalli preziosi.

Alla fine degli anni Sessanta, Arezzo diviene uno dei poli di sviluppo economico più importanti d’Italia, nell’ambito dell’oreficeria. Si caratterizza in particolare per la grande produzione, orientata sia ai mercati locali che a quelli esteri, grazie anche al continuo supporto fornito dalle nuove tecnologie.

Ne l 1974, a causa dell’aumento del prezzo dell’oro, si assiste a un periodo di difficoltà che porta alla frammentazione delle aziende in tante piccole imprese, molte specializzate in lavorazione conto terzi. I fattori principali che causarono questa segmentazione furono:

  • riduzione dei costi della manodopera 
  • realizzazione specialistica e limitata dei prodotti
  • segmentazione dell’azienda tra i soci
  • recupero dei margini di flessibilità produttiva tramite il decentramento di alcune fasi di lavorazione
  • sviluppo della meccanizzazione e diffusione di nuove tecniche

Da questo momento il distretto di Arezzo si trasforma definitivamente da polo costituito da grandi aziende a piccole e medie imprese locali.

Il distretto orafo di Arezzo, oggi

Oggi il distretto di Arezzo conta il più alto numero di aziende impiegate nel settore orafo (circa 1200) con un bacino occupazionale di circa 8.000 dipendenti e insieme al distretto vicentino detiene oggi la leadership italiana nella produzione orafa.

Arezzo detiene anche il primato a livello nazionale nell’export con il raggiungimento di quasi 2 miliardi di euro nel 2017, grazie al contributo determinante della componente dei metalli preziosi.

Ad Arezzo, inoltre, sono presenti alcuni dei più importanti centri di formazione, come l’Istituto Margaritone, i master dell’Università di Siena e la scuola di oreficeria “Le arti orafe” presente nel territorio dal 1985. 

Dal punto di vista fieristico, il polo aretino conta su due eventi principali: la storica manifestazione Oroarezzo e la rassegna autunnale Gold Italy, dedicata alle eccellenze del Made in Italy.

Caratteristiche del distretto aretino

Arezzo è caratterizzato da un elevato grado d’industrializzazione con una produzione ad alta tecnologia, realizzata con tecniche all’avanguardia. 

La produzione aretina è volta principalmente all’oreficeria e all’argenteria piuttosto che alla gioielleria. Infatti, tipicamente si realizza catename a basso contenuto di valore aggiunto, ma ad alto grado di standardizzazione, grazie a una forte meccanizzazione dei processi di lavorazione. C2, per questo tipo di produzione realizza utensili per il vuoto, per la realizzazione di catene vuote, e utensili per tornio a ghiaccio, per la lucidatura.

 Nonostante questa produzione prevalente, gli articoli realizzati dagli artigiani aretini sono molto eterogenei sia per le tecniche di lavorazione, che per il prodotto finito in sé. Infatti, la produzione di gioielleria è caratterizzata da un alto contenuto artistico, grazie alla creatività e all’abilità degli artigiani aretini, molti dei quali esegue ancora antiche lavorazioni manuali, come sbalzo, incisione, traforo, realizzabili anche attraverso le fresette e i martellatori in diamante C2.

C2 e il distretto orafo di Arezzo

C2 è un produttore di utensili in diamante, utili per lavorazioni come diamantatura, sgrossatura e finitura di metalli preziosi (oro, argento, platino, alluminio, rame e bronzo), situata nel cuore di Bassano del Grappa, uno dei maggiori poli produttivi, del distretto orafo di Vicenza.

Oltre alla gamma standard, lo studio di progettazione di C2 è in grado di assistere e fornire consulenze al cliente per realizzare utensili personalizzati anche con angolature e sagomature particolarmente complesse, questo per permettere agli artigiani orafi aretini d’innovare le proprie tecniche di lavorazione, con uno sguardo volto però sempre alla tradizione.

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diamante sintetico

Utensili in diamante sintetico: vantaggi

Gli utensili in diamante sintetico sono utili per le lavorazioni, come diamantatura, sgrossatura, finitura di metalli preziosi (oro, argento, platino, alluminio, rame, bronzo).

C2 realizza utensili in diamante sia sintetico che naturale e oltre alle gamme standard, lo studio di progettazione di C2 è in grado di assistere e fornire consulenze al cliente per progettare e realizzare utensili personalizzati in base alle esigenze di lavorazione e alle mansioni da svolgere, anche in caso di angolature e sagomature particolarmente complesse.

Come si realizza un diamante sintetico?

La differenza tra il diamante sintetico e quello naturale dipende dal processo di realizzazione, infatti uno avviene per mezzo delle tecnologie ideate dall’uomo, l’altro tramite un processo geologico.

Il diamante sintetico si può ottenere principalmente attraverso due metodi quello HPHT, High – Pressure High – Temperature (sintesi ad elevata pressione e temperatura) o quello CVD, Chemical Vapor Deposition (sintesi a deposizione chimica da vapore).

Il metodo HPHT consiste nel produrre diamanti a partire dalla grafite, un allotropo del diamante, che differisce da esso solo per la struttura cristallina. Sottoponendo la grafite alle condizioni ambientali tipiche della formazione naturale del diamante, si possono ottenere diamanti sintetici. Più nello specifico si sottopone la graffite a temperature intorno ai 1500 °C e a pressioni intorno ai 6 GPa.

Il metodo CVD, invece, consiste nella deposizione continua di carbonio a partire da un suo plasma contenente tutte le informazioni necessarie per la formazione della particolare struttura cristallina del diamante. Questo processo permette di realizzare diamanti sintetici con temperature e pressioni assai più ridotte rispetto al primo metodo.

I primi diamanti sintetici

I primi tentativi documentati di realizzazione dei diamanti sintetici risalgono al periodo tra il 1879 e il 1928, ma solo a partire dal 1940, negli Stati Uniti, in Svezia e nell’Unione sovietica, usando i processi CVD e HPHO ha avuto inizio una vera e propria ricerca sistematica.

Il primo diamante sintetico venne realizzato nel 1953 proprio grazie al metodo HPHT, mentre per il metodo CVD è necessario attendere i primi anni del Duemila.

Vantaggi e proprietà del diamante sintetico.

La creazione dei diamanti sintetici permette di avere maggiore controllo sulle imperfezioni. Per questo motivo solitamente il diamante sintetico presenta molte meno impurità rispetto al diamante naturale e conseguentemente proprietà migliori. Inoltre, grazie al controllo che l’uomo può esercitare nella creazione del diamante è possibile modificarene alcune caratteristiche, affinché sia maggiormente conforme all’uso che se ne farà in seguito.

Durezza

La durezza del diamante sintetico dipende dalla sua purezza, perfezione cristallina e orientamento. Infatti, grazie ai legami covalenti estesi a tutta la struttura e in tutte le direzioni, la struttura del diamante risulta particolarmente stabile e coesa. In media però un diamante sintetico può raggiungere la durezza di 10 sulla scala di Mohs e grazie all’utilizzo di applicazioni specifiche essa può essere controllata più facilmente. Per questo motivo, alcuni diamanti sintetici monocristallini e diamanti HPHT nanocristallini possono risultare più duri rispetto a quelli perfetti che si possono trovare in natura.

Impurità e inclusioni

Il diamante sintetico può presentare meno impurità rispetto a quello naturale. Infatti, in natura è facile che il diamante contenga altri atomi rispetto al solo carbonio. Tali atomi si possono aggregare in fasi macroscopiche chiamate inclusioni. Solitamente, nella creazione del diamante sintetico, si tende a evitare le impurità, ma a volte queste possono essere introdotte intenzionalmente per controllare alcune proprietà del diamante stesso. Per esempio, se al diamante sintetico viene aggiunto del boro si può ottenere un buon conduttore elettrico, mentre con l’aggiunta di azoto il diamante ottiene una maggiore durezza e resistenza.

Conducibilità termica

Il diamante sintetico è un buon conduttore di calore, grazie ai legami covalenti che si formano al suo interno. La conducibilità termica del diamante puro è la più alta conosciuta per oggetti solidi. Se poi si arricchisce il diamante sintetico con del carbonio (99,9%) esso presenta 3000 W·m−1·K−1 a temperatura ambiente, ossia la più alta conducibilità termica.

Costo minore

I diamanti sintetici solitamente hanno un costo minore rispetto a quelli naturali, e proprietà migliori, grazie a una minore presenza di impurità. È prevedibile quindi che i diamanti sintetici, nelle applicazioni industriali, andranno a sostituire quelli naturali. Inoltre, a causa dello storico sfruttamento intensivo cui sono sottoposti i giacimenti di diamanti naturali, questi iniziano a scarseggiare e quindi risulta antieconomico il loro utilizzo nel settore industriale.

Lavorazioni meccaniche e utensili in diamante

Il diamante sintetico è utilizzato per lo più per le applicazioni industriali. Infatti, grazie alla sua durezza e alle caratteristiche viste in precedenza, è perfetto per realizzare utensili con punta di diamante, come quelli prodotti da C2. Con essi è possibile effettuare lavorazioni come lucidatura, taglio, rettifica e asportazione di metalli preziosi (oro, argento, platino, alluminio, rame, bronzo).

Inoltre, gli utensili con punta in diamante avendo una buona conducibilità termica sono anche ottimi per dissipare il calore, generato durante le lavorazioni meccaniche.

Gli utensili in diamante sono invece sconsigliati per lavorazioni di leghe ferrose, infatti ad alte temperature il carbonio risulta molto solubile nel ferro, e ciò comporterebbe a una rapida usura di tipo chimico.

Utensili in diamante C2

C2 realizza sia utensili in diamante sintetico che naturale, e può personalizzare l’utensile in base al disegno del cliente.

La nostra gamma di utensili in diamante comprende:

  • Rotelle
  • Idrocopiatori
  • Posalux
  • Fresette
  • Martellatori
  • Utensili per tornio a ghiaccio
  • Utensili per il vuoto
  • Filiere

Inoltre, C2 offre su tutti i suoi utensili un servizio di affilatura, ripristino e manutenzione, in modo che sia possibile effettuare le lavorazioni sempre in modo sicuro ed efficiente.


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    affilatura

    Come migliorare la durata di vita degli utensili in diamante

    Gli utensili in diamante, come quelli di C2, sono noti proprio per la loro durezza e resistenza nelle lavorazioni meccaniche e per la loro tecnicità, ossia la capacità di subire degli urti senza fratturarsi.

    Nonostante questo, un forte urto può essere in grado di danneggiare un diamante e, col tempo, anche questi utensili così resistenti subiscono la forza dell’usura.

    Migliorare la durata di vita degli utensili in diamante

    Quindi, si può fare qualcosa per migliorare la durata di vita degli utensili in diamante? La risposta è sì. 

    La prima cosa che si può fare è utilizzare questi utensili sempre su materiali adatti, come oro, argento, rame, bronzo e con velocità adeguate, in modo da limitarne l’usura. È sconsigliato invece utilizzare utensili in diamante su materiali ferrosi, perché ad alte temperature il carbonio, presente nel diamante diviene solubile nel ferro, portando all’usura di tipo chimico

    In secondo luogo, quando l’utensile risulterà usurato, si potrà sottoporlo a un ciclo di rigenerazione, ossia in un processo di affilatura o riparazione, che ha come obiettivo il ripristino delle geometrie e, di conseguenza, delle funzionalità dell’utensile.

    Perché aumentare la durata di vita degli utensili?

    Aumentando la durata di vita del proprio utensile in diamante, tramite il processo di rigenerazione o riparazione, si possono ottenere innumerevoli vantaggi, come: 

    • Un risparmio fino al 60% rispetto a un nuovo acquisto.
    • L’aumento dell’efficienza economica.
    • Ripristino della qualità e delle prestazioni iniziali.
    • Tutela dell’ambiente e delle risorse.

    Rigenerazione e riparazione utensili in diamante C2

    C2 comprende quindi quanto sia fondamentale per i propri clienti poter contare su un servizio di rigenerazione dell’utensile per questo è presente un reparto specializzato che si occupa esclusivamente di questo servizio. 

    Esso comprende:

    • Analisi iniziale del danno.
    • Affilatura e riparazione degli utensili C2.
    • Ripristino delle geometrie.

    In questo modo è possibile avere un maggiore risparmio e allungare la vita del proprio utensile.

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    affilatura utensili

    Affilatura utensili in diamante: quando e perché farla.

    Affilatura degli utensili: cos’è e come avviene.

    L’affilatura è il processo che permette di ripristinare le superfici e le geometrie dei taglienti in un utensile usurato, anche per utensili in diamante come quelli di C2.  Tale processo è fondamentale per allungare la durata di vita dell’utensile e ripristinarne le funzionalità.  

    L’affilatura degli utensili in diamante segue diverse fasi. Innanzitutto, è necessario valutare se è possibile l’affilatura dell’utensile o se quest’ultimo risulta troppo usurato e compromesso, per cui diviene più conveniente un nuovo acquisto. C2 è in grado di consigliare i propri clienti su questa scelta, permettendo sempre il maggior risparmio con la massima efficienza di lavorazione. 

    In seguito, se si è confermata la possibilità di affilare l’utensile, si procede con la scelta di:

    • Mole 
    • Programmi CNC
    • Rivestimento
    • Trattamento della superficie 

    Solitamente è consigliabile scegliere gli stessi criteri originari con cui si è creato l’utensile, per questo nel caso si verifichi la necessità di un’affilatura è sempre meglio rivolgersi al creatore originale dell’utensile, che conoscerà precisamente il metodo con cui è stato originato il suo prodotto.

    Affinché si ottenga un’affilatura efficace è inoltre necessario che la mola sia sempre a contatto con la superficie da affilare, mantenendo il profilo originale del tagliente.

    Infine, si procede con il controllo qualità, per garantire all’utente che le proprietà degli utensili riaffilati siano identiche a quelle iniziali.

    Perché fare affilare gli utensili in diamante?

    I vantaggi nel fare affilare i propri utensili in diamante usurati sono consistenti, per questo motivo C2 offre questo servizio per tutti i suoi utensili. 

    vantaggi principali dell’affilatura sono:

    • Allungamento della durata di vita dell’utensile
    • Ripristino dell’efficienza e della qualità iniziale dell’utensile
    • Risparmio economico rispetto a un nuovo acquisto (il prezzo del secondo e del terzo utilizzo si riduce considerevolmente)
    • Tutela dell’ambiente e delle risorse

    Affilatura utensili in diamante C2

    Gli utensili su cui si prevede un’affilatura, in genere sono gli utensili da taglio, che devono compiere attività come l’asportazione del truciolo.

    Tra gli utensili da taglio, presenti in C2, possiamo annoverare:

    • Rotelle 
    • Idrocopiatori 
    • Posalux 
    • Fresette 
    • Martellatori 
    • Utensili per tornio a ghiaccio  
    • Utensili per il vuoto  
    • Trafile 
    • Utensili personalizzati su disegno del cliente

    Su tutti questi utensili in diamante C2 è quindi possibile richiedere il servizio di affilatura, compila il form per avere maggiori informazioni.

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    artigianato orafo

    Tipologie di artigianato orafo

    Le imprese orafe possono essere divise principalmente in due tipologie, quelle legate alla produzione industriali, che realizzano prevalentemente catene per bracciali, collane, orecchini, anelli a molla, ricorrendo a utensili in diamante, come quelli per la diamantatura.

    Dall’altra parte si trovano aziende maggiormente artigianali, che realizzano il manufatto orafo passando per tutte le lunghe e complesse fasi di lavorazione.

    Artigianato orafo artistico

    L’artigianato artistico, ossia la realizzazione di un prodotto con metalli preziosi in esemplare unico o in numero limitato, che:

    • Abbia come fine principale esigenze estetiche
    • Sia eccellente dal punto di vista tecnico 
    • Abbia una valenza formale innovativa o autonoma
    • Comunichi una precisa scelta stilistica o esprima l’originalità e personalità del suo creatore
    • Ricerchi la perfezione esecutiva
    • Segua tecniche tradizionali o sperimentali

    Artigianato orafo tradizionale

    La realizzazione di un prodotto con metalli preziosi in esemplare unico o in numero limitato, che:

    • Applichi una specifica tradizione tecnica e formale
    • Sia realizzato con tecniche e strumenti che rispettino fedelmente i modelli, le forme, gli stili e le decorazioni riconosciute come storiche

    Artigianato orafo tipico

    Realizzazione di un prodotto con metalli preziosi in esemplare unico o in numero limitato, che:

    • Abbia caratteristiche tecnico formali peculiari 
    • Venga realizzato in specifiche zone geografiche
    • Sia immediatamente riconoscibile per la sua origine territoriale

    Artigianato orafo innovativo

    Ossia la realizzazione di un prodotto con metalli preziosi in esemplare unico o in numero limitato, che:

    • Introduca significative modificazioni nell’impiego dei metalli preziosi, nelle caratteristiche estetiche e funzionali, o nei criteri impiegati per realizzarlo
    • Rappresenti un elemento di novità rispetto al passato

    Utensili in diamante C2

    Per i diversi operatori orafi e per i differenti tipi di artigianato, C2 è in grado di realizzare qualsiasi tipo di utensile standard o speciale a disegno in diamante, in modo da soddisfare le differenti esigenze del settore.

    Compila il form per realizzare il tuo utensile in diamante

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    diamante

    Il diamante nell’industria

    Il diamante è molto noto come pietra preziosa per la produzione di gioielli, tuttavia questa non è la sua unica applicazione. 

    Infatti, grazie alle sue proprietà e in particolare alla sua durezza, il diamante costituisce un ottimo materiale anche per alcune lavorazioni industriali

    Cos’è il diamante?

    Il diamante non è unicamente la gemma preziosa che decora l’anello di fidanzamento. Infatti, il diamante scientificamente è carbonio puro, uno degli elementi più abbondanti nell’universo, ma davvero raro da trovare nella composizione tipica di questa pietra preziosa. Questo perché l’ambiente e le condizioni fisiche, necessarie per la formazione del diamante, sono molto particolari e si verificano sporadicamente. Infatti, si stima che ci siano volute temperature fra i 1.300 – 1.400 ° C, e pressioni di circa 70 tonnellate/cm², il tutto a una profondità di 200 km, affinché i diamanti si formassero. Inoltre, le variazioni di queste condizioni determinano la maggiore o minore qualità dei diamanti, prodotti da un giacimento.

    Essendo il diamante carbonio puro, esso è formalmente un allotropo della grafite (materiale che, a differenza del diamante, è facilmente trovabile nella terra) ciò che però lo contraddistingue è la sua struttura cristallina, essa è infatti la responsabile della diversità fisica tra diamante e graffite.

    Nel diamante l’atomo del carbonio è ibridizzato sp3 e forma quattro legami con altrettanti atomi di carbonio secondo una struttura tetraedrica, questo rende i legami covalenti C-C molto forti e porta il diamante a essere il materiale più duro presente in natura.

    Caratteristiche del diamante

    Il diamante ha delle caratteristiche davvero peculiari che lo rendono un materiale prezioso e utilizzabile in diverse applicazioni. 

    Durezza

    Il diamante è il minerale più duro che si conosca in natura, la sua durezza Mohs è pari a 10. Essa è dovuta alla presenza di legami covalenti estesi a tutta la struttura e in tutte le direzioni, che rendono la sua struttura eccezionalmente coesa e stabile.

    I diamanti, però, non hanno tutti la stessa durezza, in quanto essa dipende dalle condizioni fisiche in cui questi si sono formati. I diamanti più duri provengono dall’area del New England nel Nuovo Galles del Sud (Australia), questo probabilmente per l’accrescimento del diamante, avvenuto in un’unica fase. 

    Conducibilità 

    I diamanti in genere sono dei buoni isolanti elettrici, tranne alcuni diamanti blu che sarebbero ottimi semiconduttori. La loro superfice in determinate condizioni esposte all’aria, a causa del flim acquoso sottile, avrebbero però un comportamento da conduttore. 

    Il diamante ha però un’ottima conduzione termica fino a circa 2500 W/mk, che gli permette di dissipare il calore durante le lavorazioni, come quelle meccaniche.

    Tenacità

    La tenacità rappresenta la capacità di un materiale di assorbire energia in campo plastico, cioè di subire degli urti senza fratturarsi. La tenacità media del diamante naturale è di 3,4 MN m-3/2, ma può variare notevolmente in base alla caratura e alle eventuali imperfezioni presenti. A condizionare ulteriormente questa peculiarità del diamante è il piano in cui è diretta la forza incidente, per cui un forte urto può essere in grado di danneggiare un diamante. Per questo C2 offre su tutti i suoi utensili un servizio di affilatura e riparazione, in modo da avere uno strumento sempre al massimo della sua efficienza.

    Resistenza al calore

    La resistenza del diamante al calore e al fuoco è molto elevata, ma dipende per lo più dalle sue dimensioni. Un comune diamante commerciale resiste in atmosfera fino a circa 1520°C, ma, viceversa, una polvere fine di diamante è facilmente infiammabile e tende a bruciare senza lasciare residui e trasformandosi completamente in CO2.

    Diamanti per uso industriale

    Come abbiamo già detto in precedenza i diamanti non sono utilizzati solo come decorazione per i gioielli, ma sono un ottimo strumento anche per lavorazioni industriali, grazie alla loro ineguagliabile durezza. Infatti, i diamanti scelti per uso industriale non sono quelli scelti come gemme per i gioielli, e spesso, in questo caso, è preferibile un diamante sintetico a quello naturale, in quanto avrà un costo più ridotto.

    L’uso industriale del diamante è legato principalmente alle sue caratteristiche di durezza, ossia alla sua resistenza all’usura. Questo infatti è un parametro fondamentale per tutte quelle applicazioni dove è presente un’interazione meccanica fra più corpi. Per esempio, gli utensili per le lavorazioni di perforazione, taglio e molatura o per lucidare dei metalli preziosi, come fanno le rotelle e i posalux in diamante C2.

    Inoltre, gli utensili con punta in diamante avendo una buona conducibilità termica sono anche ottimi per dissipare il calore, generato durante le lavorazioni meccaniche.

    Gli utensili in diamante sono invece sconsigliati per lavorazioni di leghe ferrose, infatti ad alte temperature il carbonio risulta molto solubile nel ferro, e ciò comporterebbe a una rapida usura di tipo chimico

    Utensili in diamante C2

    C2 realizza qualsiasi tipo di utensile in diamante per la lavorazione dei materiali preziosi (oro, argento, platino, alluminio, rame, bronzo). I nostri utensili sono adatti a lavorazioni come diamantatura, sgrossatura, finitura e sono disponibili sia in diamante naturale che in diamante sintetico. L’utilizzo di utensili in diamante è particolarmente consigliato per realizzare finitura a specchio, perché non è necessario lucidare o sbavare i prodotti ed è ottimo anche per quei materiali, in cui la lucidatura non è possibile.

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    Distretto orafo di Vicenza

    Il distretto orafo di Vicenza

    L’oreficeria e la lavorazione dei metalli preziosi in generale sono tra i fiori all’occhiello del made in Italy e costituiscono uno dei pilastri portanti dell’abbigliamento-moda italiano.

    Questo soprattutto grazie all’attività dei tre distretti orafi principali: Valenza, Arezzo, Vicenza

    Il fondatore di C2, Gian Battista Cipriani, ha cooperato con tutti e tre i distretti, entrando così in contatto con le dinamiche principali e le tradizioni più antiche di questo settore, utilizzandole per soddisfare le richieste più esigenti degli artigiani orafi, con gli utensili in diamante C2.

    Inoltre, la sede principale di C2 si trova proprio nel distretto orafo di Vicenza, a Bassano del Grappa.

    Storia del distretto vicentino

    Le prime testimonianze della presenza dell’attività orafa nel territorio vicentino risalgono all’età del ferro, quando sarebbero stati prodotti i numerosi monili in oro ritrovati nella zona. 

    Nella storia del distretto vicentino fondamentale risulta la data del 1399, anno a cui risale l’atto di costituzione della “Fraglia degli Orafi di Vicenza”, ossia la formazione di una corporazione di 150 artigiani vicentini, che testimonia l’esistenza di una già fiorente attività orafa.

    Il distretto orafo di Vicenza sviluppò anche un importante legame con la Repubblica Serenissima di Venezia, durante il 1500. Infatti, i prodotti degli artigiani vicentini erano molto richiesti dai nobili veneziani e dalla chiesa, come manifesto della loro ricchezza e del loro potere. Questo portò le botteghe artigiane ad ampliarsi maggiormente, trasformando Vicenza e Bassano del Grappa nei poli più importanti del territorio.

    Solo però in epoca rinascimentale l’arte orafa vicentina raggiunse la sua massima espressione grazie anche alle produzioni di Valerio Belli, intimo di Michelangelo e Raffaello, che per la sua maestria fu citato dal Vasari nelle sue “Vite”.

    Nel 1800 si assiste, invece, a una vera e propria industrializzazione del settore. Infatti, accanto alle antichissime botteghe e ai laboratori, iniziarono a svilupparsi piccole aziende, per lo più a conduzione familiare, che, col tempo, furono in grado di tramandare la tradizione orafa e contemporaneamente continuarono a innovarsi, riuscendo così a soddisfare e anticipare le tendenze di moda sui mercati internazionali.

    Il distretto orafo di Vicenza oggi

    Il distretto orafo di Vicenza è uno dei distretti orafi nazionali più importanti, infatti con più di 800 aziende e quasi 10.00 addetti produce un fatturato di 3.000 milioni di euro e, insieme al distretto aretino, detiene oggi la leadership italiana nella produzione orafa.

    Oggi le aziende vicentine lavorano circa il 40% dell’oro importato nel nostro paese con un volume d’affari che deriva per quasi il 50% dalle esportazioni.

    La produzione è di fascia medio-alta, con prodotti di elevata qualità e valore. L’attività è diffusa in tutto il territorio provinciale, con una maggiore concentrazione a Vicenza, e con prevalenza di aziende di medie e piccole dimensioni, spesso a carattere artigianale e con elevata specializzazione a Trissino e Bassano del Grappa.

    A Vicenza si svolge anche una delle fiere più importanti del settore Vicenzaoro, che ogni anno richiama visitatori da ogni parte del mondo, rendendo la città, capitale italiana e internazionale dell’oreficeria.

    Diamntatura

    Caratteristiche del distretto vicentino

    Le imprese tipiche del distretto orafo di Vicenza sono per lo più artigiane, con qualche importante grande azienda industriale. Queste nel tempo, grazie a macchinari e utensili tecnologicamente avanzati, come i nostri utensili in diamante, sono state in grado di giungere ad elevati volumi di produzione. 

    Le tipiche creazioni vicentine sono quelle di catenamecinturini e medaglie, lavorabile con utensili come le nostre trafile in diamante e i nostri posalux. Tali produzioni si realizzano in particolare nell’area di Bassano del Grappa, sede di C2.

    Oggi, però, la gamma produttiva risulta maggiormente diversificata, si realizza infatti anche oreficeria fine e mini-gioielleria, con la creazione di articoli più leggeri con rifiniture più sofisticate, come quelle realizzabili con i nostri idrocopiatori e le nostre fresette in diamante.

    Punti di forza del distretto orafo di Vicenza

    Tra i punti di forza, che contraddistinguono questo distretto e che lo rendono tra i più importanti tra quelli italiani, possiamo annoverare:

    • Elevata qualità della produzione; 
    • Flessibilità produttiva; 
    • Forte orientamento ai mercati esteri
    • Elevate esperienza, know how e competenze 
    • Presenza completa della filiera orafa, di cui fa parte anche C2. 
    • Fiere di settore di fama internazionale
    • Centri di formazione e di ricerca specializzati per il comparto della lavorazione metalli preziosi, come il laboratorio metalli preziosi presso la Camera di Commercio; 
    • Presenza di iniziative innovative sul tema della ricerca, della comunicazione e dello sviluppo della creatività 
    • Forte coesione del sistema territoriale, finalizzato al miglioramento della rete di sostegno e promozione del settore. 

    C2 e il distretto orafo di Vicenza

    C2 è un produttore di utensili in diamante, utili per lavorazioni come diamantatura, sgrossatura e finitura di metalli preziosi (oro, argento, platino, alluminio, rame e bronzo), situata nel cuore di Bassano del Grappa, uno dei maggiori poli produttivi, del distretto orafo di Vicenza.

    Oltre alla gamma standard, lo studio di progettazione di C2 è in grado di assistere e fornire consulenze al cliente per realizzare utensili personalizzati anche con angolature e sagomature particolarmente complesse, questo per permettere agli artigiani orafi di innovare le proprie tecniche di lavorazione, con uno sguardo volto però sempre alla tradizione.

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