Il settore orafo italiano è tra i più prestigiosi e riconosciuti a livello internazionale, grazie anche alla concentrazione della produzione all’interno dei distretti orafi industriali di Arezzo, Valenza, Vicenza.
Il fondatore di C2, Gian Battista Cipriani, ha cooperato con tutti e tre i distretti, entrando così in contatto con le dinamiche principali e le tradizioni più antiche di questo settore, utilizzandole per soddisfare le richieste più esigenti degli artigiani orafi, con gli utensili in diamante C2.
La storia del distretto orafo aretino
Le prime attività di oreficeria nell’area di Arezzo risalgono all’epoca degli etruschi, a testimoniarlo sono i numerosi reperti raccolti nei musei della zona e in particolare a Cortona.
Le prime botteghe artigiane del gioiello si sviluppano però dal XIV secolo, grazie alla crescita di potere della ricca borghesia e delle confraternite. Inizialmente la produzione è prevalentemente basata sul fabbisogno interno e su commissione di opere sacre. Per molto tempo poi l’oreficeria aretina sarà strettamente legata allo sviluppo dell’arte religiosa.
Il Novecento costituisce l’epoca di maggior cambiamento e sviluppo dell’arte orafa. È infatti il secolo in cui si passa da un’economia prettamente agricola all’oreficeria moderna e all’industrializzazione.
Data significativa è poi il 1926, quando Leopoldo Gori e Carlo Zucchi diedero vita alla società orafa Gori & Zucchi. Da allora l’azienda continuò a crescere, raggiungendo notevoli dimensioni e quote di mercato. Dal successo di questa grande azienda, tramite un processo di gemmazione, nacquero poi una serie di piccole e medie imprese, costituite dagli operai della Gori & Zucchi, che si misero in proprio.
Inoltre, si assistette anche al decentramento di alcune lavorazioni orafe, che portò alla nascita di laboratori e piccole aziende specializzate, come la realtà di C2, a oggi specializzata nella creazione di utensili per la dimantatura dei metalli preziosi.
Alla fine degli anni Sessanta, Arezzo diviene uno dei poli di sviluppo economico più importanti d’Italia, nell’ambito dell’oreficeria. Si caratterizza in particolare per la grande produzione, orientata sia ai mercati locali che a quelli esteri, grazie anche al continuo supporto fornito dalle nuove tecnologie.
Ne l 1974, a causa dell’aumento del prezzo dell’oro, si assiste a un periodo di difficoltà che porta alla frammentazione delle aziende in tante piccole imprese, molte specializzate in lavorazione conto terzi. I fattori principali che causarono questa segmentazione furono:
- riduzione dei costi della manodopera
- realizzazione specialistica e limitata dei prodotti
- segmentazione dell’azienda tra i soci
- recupero dei margini di flessibilità produttiva tramite il decentramento di alcune fasi di lavorazione
- sviluppo della meccanizzazione e diffusione di nuove tecniche
Da questo momento il distretto di Arezzo si trasforma definitivamente da polo costituito da grandi aziende a piccole e medie imprese locali.
Il distretto orafo di Arezzo, oggi
Oggi il distretto di Arezzo conta il più alto numero di aziende impiegate nel settore orafo (circa 1200) con un bacino occupazionale di circa 8.000 dipendenti e insieme al distretto vicentino detiene oggi la leadership italiana nella produzione orafa.
Arezzo detiene anche il primato a livello nazionale nell’export con il raggiungimento di quasi 2 miliardi di euro nel 2017, grazie al contributo determinante della componente dei metalli preziosi.
Ad Arezzo, inoltre, sono presenti alcuni dei più importanti centri di formazione, come l’Istituto Margaritone, i master dell’Università di Siena e la scuola di oreficeria “Le arti orafe” presente nel territorio dal 1985.
Dal punto di vista fieristico, il polo aretino conta su due eventi principali: la storica manifestazione Oroarezzo e la rassegna autunnale Gold Italy, dedicata alle eccellenze del Made in Italy.
Caratteristiche del distretto aretino
Arezzo è caratterizzato da un elevato grado d’industrializzazione con una produzione ad alta tecnologia, realizzata con tecniche all’avanguardia.
La produzione aretina è volta principalmente all’oreficeria e all’argenteria piuttosto che alla gioielleria. Infatti, tipicamente si realizza catename a basso contenuto di valore aggiunto, ma ad alto grado di standardizzazione, grazie a una forte meccanizzazione dei processi di lavorazione. C2, per questo tipo di produzione realizza utensili per il vuoto, per la realizzazione di catene vuote, e utensili per tornio a ghiaccio, per la lucidatura.
Nonostante questa produzione prevalente, gli articoli realizzati dagli artigiani aretini sono molto eterogenei sia per le tecniche di lavorazione, che per il prodotto finito in sé. Infatti, la produzione di gioielleria è caratterizzata da un alto contenuto artistico, grazie alla creatività e all’abilità degli artigiani aretini, molti dei quali esegue ancora antiche lavorazioni manuali, come sbalzo, incisione, traforo, realizzabili anche attraverso le fresette e i martellatori in diamante C2.
C2 e il distretto orafo di Arezzo
C2 è un produttore di utensili in diamante, utili per lavorazioni come diamantatura, sgrossatura e finitura di metalli preziosi (oro, argento, platino, alluminio, rame e bronzo), situata nel cuore di Bassano del Grappa, uno dei maggiori poli produttivi, del distretto orafo di Vicenza.
Oltre alla gamma standard, lo studio di progettazione di C2 è in grado di assistere e fornire consulenze al cliente per realizzare utensili personalizzati anche con angolature e sagomature particolarmente complesse, questo per permettere agli artigiani orafi aretini d’innovare le proprie tecniche di lavorazione, con uno sguardo volto però sempre alla tradizione.
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